La grammatica italiana è risaputo essere una delle più difficili al mondo ma non soltanto per gli stranieri. Gli stessi italiani nella scrittura commettono errori ortografici madornali. Più facile invece affrontare alcuni termini oralmente dove non si avvertono piccole differenze che possono diventare grandi sbagli.
Per non incappare in pericolosi errori e non avere dubbi al momento di scrivere alcune parole bisogna ricordarsi delle semplici regole e il gioco è fatto. Uno dei casi in cui si trovano più difficoltà è la formazione del plurale di alcuni vocaboli.
Ad esempio molti temono il plurale delle parole che finiscono in –cia e in –gia. Esiste una regola da ricordare: se esse sono precedute da una vocale il loro plurale diventa –cie e –gie. Avremo così valigie, ciliegie, acacie, camicie.
Nel caso prima della sillaba sia invece presente una consonante al plurale le parole in –cia e in –gia terminano in –ce e –ge. Ad esempio spiagge, gocce, province.
Per questo motivo la parola valigia, causa a volte di incertezze, al plurale si scrive correttamente valigie. E’ pur vero che un tempo, fino alla metà del secolo scorso, era considerato corretto anche il plurale valige ma oggi non viene più utilizzato.
In ogni caso se trovate la scritta valige non è da considerarsi un errore grave ma una forma in disuso che qualcuno utilizza ancora.
Meglio così perché se per un attimo non ricordate più la regola e non avete a disposizione un dizionario scrivere valige non sarà un grande sbaglio. Semplicemente avete utilizzato una forma arcaica oggi accantonata.