Scrivere in un italiano corretto è talvolta difficile e la confusione molto spesso nasce dall’uso improprio dell’apostrofo. Il panico nasce nel momento dello scrivere: tuttora o tutt’ora?
Questo è uno dei tanti vocaboli che mette in crisi più di una persona, magari poco utilizzato ma quando capita non siamo sicuri della forma corretta.
Tuttora si scrive tutto attaccato. Questa è la versione giusta nell’italiano moderno, cerchiamo di memorizzarlo in modo da non commettere più errori.
La confusione spesso nasce da altre parole simili che invece richiedono l’uso dell’apostrofo. E’ il caso di tutt’oggi, tutt’altro, tutt’uno. Tuttora sta a significare i termini ancora adesso: “ricordo tuttora quel giorno lontano”, “il mio appoggio è valido tuttora”.
Nella grammatica italiana si considera esatta la parola tuttora ma fino alla fine dell’Ottocento esisteva anche la versione tutt’ora, una parola più desueta oggi non più ritenuta corretta.
Tuttavia scrivere tutt’ora non è da considerarsi un errore grave perché esiste questa forma arcaica, che possiamo leggere in prosa o in uno scritto antico. E’ una forma scarsamente utilizzata, tanto che anche l’Accademia della Crusca ritiene corretta la parola tuttora.
Tuttora è un avverbio scaturito dall’univerbazione, ovvero l’unione di due parole che in origine erano separate. Anche altri termini nel tempo si sono uniti ed oggi sono da ritenersi corretti attaccati come le parole ossia, ovverossia, davvero, dovunque. Dobbiamo soltanto ricordacele per scrivere nell’italiano moderno corretto.