Lo studio può rappresentare una sfida significativa per coloro che vivono con la dislessia, un disturbo specifico dell’apprendimento che influisce sulla capacità di leggere, scrivere e comprendere il testo. Tuttavia, ci sono metodi di studio appositamente progettati per aiutare le persone con dislessia, a superare le difficoltà e ad apprendere in modo efficace.
Eventi per sensibilizzare sulla DSA
Il 25 marzo si è svolto a Firenze il convegno “Ho una caratteristica in più”, organizzato dall’associazione Pillole di Parole, formata da ragazzi accomunati appunto da questa “caratteristica in +”, per discutere dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Questi disturbi, che coinvolgono circa il 5% della popolazione italiana, includono la dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia. L’obiettivo principale dell’evento, giunto alla sua undicesima edizione, è come sempre quello di sensibilizzare sull’importanza di comprendere le caratteristiche individuali, enfatizzando che avere un DSA non è una malattia, ma un’opportunità per imparare in modo adatto a ciascuno.
Come riportato sul sito www.centromedicoriabilitativo.it, la dislessia nei bambini non deve essere inquadrata come un problema soltanto dal punto di vista scolastico, a causa del rendimento scadente dell’alunno. Dal momento che le conseguenze sono ben più ampie di un rallentamento formativo, perché coinvolgono aspetti emotivi e sociali, è necessario che i trattamenti della dislessia siano anche di tipo psicologico, aiutando il bambino nel suo percorso di crescita e consapevolezza.
Metodi di apprendimento
La legge 170/2010 disciplina i disturbi specifici di apprendimento (DSA) nelle scuole. Definisce la dislessia come una difficoltà nell’apprendimento della lettura, incoraggiando l’uso di strumenti compensativi per favorire l’autonomia degli studenti con DSA. Tali strumenti non rappresentano un vantaggio, ma consentono al bambino dislessico di affrontare il processo di apprendimento in modo più efficace.
Costruzione di una rete di conoscenze
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che il processo di apprendimento si basa sulla costruzione di nuove conoscenze partendo da quelle già acquisite. Un modo efficace per favorire questo processo è insegnare ai ragazzi a riflettere su ciò che già sanno riguardo a un nuovo argomento. Questo permette di preparare una sorta di “rete” di conoscenze pregresse che facilita l’assimilazione di nuove informazioni e la loro memorizzazione nel lungo termine.
In questo modo, si costruisce una solida base di conoscenza che facilita l’apprendimento e la comprensione dei nuovi concetti. La consapevolezza della “rete delle conoscenze” aiuta gli studenti a sviluppare una visione più completa e articolata dell’argomento, promuovendo un apprendimento più profondo e duraturo.
Approccio preliminare allo studio
Prima di iniziare lo studio, è essenziale adottare alcune abitudini mentali fondamentali. Queste operazioni preliminari possono sembrare banali, ma sono di vitale importanza per il successo dello studio.
Una delle prime azioni da compiere è eliminare qualsiasi fonte di distrazione. Ciò significa spegnere dispositivi come smartphone e televisione, poiché l’efficienza nello studio richiede una concentrazione completa. Le costanti interruzioni possono compromettere la capacità di apprendimento e rallentare il processo di studio.
Fondamentale è controllare la leggibilità e la comprensibilità degli appunti presi a scuola. Note chiare e comprensibili sono essenziali per assicurare una buona comprensione e un’efficace memorizzazione del contenuto. È utile valutare il tipo di testo da studiare e decidere le tecniche di studio più adeguate. Ad esempio, se il testo è ricco di concetti complicati o termini tecnici, potrebbe essere necessario concentrarsi sulla memorizzazione di tali concetti o utilizzare strumenti come quaderni delle parole difficili per facilitare la comprensione.
Infine è importante preparare tutti i materiali necessari per lo studio in modo da evitare interruzioni continue. Assicurati di avere a portata di mano evidenziatori, matita e gomma per cancellare, fogli per fare mappe concettuali, penne e pennarelli colorati, quadernino delle parole difficili e qualsiasi altro strumento o materiale di consultazione necessario.
Organizzazione del tempo di studio
Valutazione critica del proprio apprendimento
Prima di addentrarsi nella lettura effettiva di un testo da studiare, può risultare estremamente utile applicare una strategia conosciuta come “domande a rovescio”. Questo approccio comporta la formulazione di domande relative al contenuto del capitolo o del testo da studiare prima ancora di iniziare la lettura. Tale pratica, sebbene possa apparire controintuitiva, riveste una duplice importanza nell’ambito dello studio.
In primo luogo, consente di esaminare più approfonditamente le conoscenze pregresse riguardanti l’argomento trattato, incoraggiando una riflessione iniziale sulle informazioni già acquisite. In secondo luogo, l’attività di formulare domande in anticipo guida la successiva lettura, fornendo uno schema mentale e una direzione chiara durante lo studio. Questo approccio può risultare particolarmente vantaggioso per migliorare la concentrazione e la motivazione durante il processo di apprendimento. Durante la fase di formulazione delle domande, è consigliabile concentrarsi su quali informazioni si desidera ottenere dal testo, in modo da guidare in modo efficace l’attenzione durante la lettura e favorire una comprensione più approfondita del materiale.
Collaborazione nello studio con il cambio di ruolo
Monitoraggio e autovalutazione dell’apprendimento
Durante il processo di apprendimento, sia i bambini che i ragazzi traggono beneficio dall’osservazione attenta e dall’autoriflessione sul proprio metodo di studio. L’osservazione consiste nel monitorare da vicino come affrontano i compiti, identificando i punti di forza e le aree di miglioramento. Questo può essere fatto sia dagli insegnanti che dai genitori, che possono notare eventuali modelli di comportamento o strategie di studio inefficaci. D’altra parte, l’autoriflessione coinvolge gli studenti nell’esaminare criticamente il proprio lavoro, chiedendosi cosa hanno fatto bene e cosa avrebbero potuto fare diversamente.
Questo processo aiuta gli studenti a diventare più consapevoli dei propri metodi di studio e a sviluppare strategie più efficaci per affrontare le sfide accademiche. Inoltre, promuove un senso di responsabilità verso il proprio apprendimento, incoraggiando gli studenti a assumersi la responsabilità dei propri successi e fallimenti. Mediante l’osservazione e l’autoriflessione costante, gli studenti possono migliorare continuamente le proprie abilità di studio e ottenere risultati migliori nella loro formazione.
Conclusione
L’applicazione di metodi di studio mirati può fare la differenza nel successo degli studenti con dislessia. Attraverso la pianificazione preliminare, lo studio attivo e la riflessione costante, gli studenti possono superare le sfide legate alla dislessia e raggiungere il loro pieno potenziale accademico.