E’ molto più facile parlare in italiano che non scrivere correttamente la nostra bella lingua, tanto antica quanto complicata perché con una grammatica complessa e articolata in cui esistono infinte eccezioni e mille regole.
E’ importante però non commettere strafalcioni grammaticali quando si scrive perché un errore grave può danneggiare tutto il resto dello scritto e farci fare una pessima figura nei confronti degli interlocutori di penna.
Sono molti i termini che quando stiamo per scrivere ci bloccano perché non sappiamo come scriverli ed uno di questi è la parola coscienza o coscienza, ci vuole la i oppure no?
Coscienza si scrive con la i
La forma corretta per scrivere coscienza è quella che include la i, vocale che nelle parole del gruppo sce si potrebbe anche omettere perché la parola si può leggere ugualmente bene: la presenza della i infatti non si avverte quando si pronuncia il termine coscienza ma la grammatica recita che è d’obbligo inserirla.
La parola coscienza si scrive con la i perché si è voluto mantenere la sua origine latina, deriva infatti da conscientiam e vale lo stesso per tutte le altre che da lì provengono come coscienzioso.
In realtà nella lingua italiana sono abbastanza poche le parole del gruppo sce che prendono la i e rappresentano delle eccezioni, come nel caso di coscienza.
Un semplice trucco per riconoscere quali siano quelle che richiedono la presenza della i è fare riferimento alle parole che riguardano il sapere personale e la scienza: è infatti d’obbligo inserire la vocale in scienziato e fantascienza.
L’eccezione è rappresentata da conoscenza che la i non la vuole: si potrebbe obiettare che la parola appartiene al mondo del sapere e che quindi la richiede ma anche qui siamo di fronte ad un termine che deriva dal latino, precisamente da cognoscenza.
Parole come fatiscenza o iridescenza non appartengono al mondo concreto e nemmeno al variegato universo del sapere scientifico per cui non richiedono la i.